Olandese: quando l'inutile (apparente) diventa una forma di arte
Quante volte negli ultimi vent'anni, mi son sentito dire:
"Olandese? Ma che lingua è? A cosa serve?"
Se non si comprende l'utilità dell'inutile, l'inutilità dell'utile, non si comprende l'arte; e un mondo che non comprende l'arte è un mondo di schiavi o di robots, di persone infelici, di persone che non ridono né sorridono, persone senza spirito; dove non c'è umorismo, non c'è il riso. Le lingue sono, oltre a uno strumento comunicativo, la più alta e antica forma d'arte e di trasmissione dell'arte. Dentro quest'arte io ho trovato i miei due "stili preferiti": l'inglese e l'olandese.