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LUCE D'AGOSTO - W. Faulkner

«Nella mia terra la luce ha una sua qualità particolarissima; come se venisse non dall’oggi, ma dall’età classica», disse Faulkner circa il titolo del suo settimo romanzo, Luce d’Agosto, uscito nel 1932 e subito acclamato come un capolavoro.


Ed è tra i riverberi feroci di quella luce del Sud che si consumano le vicende di una composita schiera di personaggi.



Il personaggio principale e più affascinate è certamente Joe Christmas che vive una vita intrisa di rabbia e risentimento, il suo dramma è che nelle sue vene scorre (sembra) sangue di uomo bianco e uomo nero. Joe è bianco e sono in pochi a conoscere questo suo segreto per cui potrebbe vivere tranquillamente invece di incatenarsi da solo ad una condizione di emarginazione che si alimenta ogni giorno facendo crescere i suoi demoni. Joe vede se stesso come una sorta di mostro,


Coinvolgente e crudele è assistere alla follia crescente di questo “dannato” . Altrettanto interessanti sono le figure di una ragazza incinta che si avventura dall’Alabama al Mississippi alla ricerca del padre di suo figlio; un reverendo presbiteriano ripudiato dalla propria Chiesa per l’antico scandalo della moglie adultera e suicida; e, circondata da «negri» fantasmatici, la consueta sequela di sceriffi, taglialegna, predicatori, donne dal volto di pietra, gente alla ricerca d’una chimerica catarsi e via così in un magmatico pullulare di figure che più faulkneriane non si può.


A un certo punto due gigantesche trombe infuocate si levano minacciose da una casa incendiata in mezzo a un bosco, ed è proprio attraverso quel fuoco che il male intossica le vite dei burattini che animano l’universo di Yoknapatawpha, la contea immaginaria che il grande scrittore s’inventò come sfondo dei suoi romanzi modellandola sul fazzoletto di terra in cui era cresciuto e che è, a tutti gli effetti, ormai un luogo mitico della letteratura.


Joe Christmas, il vero protagonista della storia, lo seguiamo dalla nascita alla morte come una sorta di Oliver Twist in chiave bifolca, ma, a differenza degli eroi di Dickens, qui nessun riscatto, zero redenzione.

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